TerzoFuturismo

Primo Manifesto,
dicembre 1986

L'Arte è guerra

Appena nato l'artista entra in conflitto con la società tutta che vede in lui un nemico della tranquillità borghese. E' infatti compito dell'artista smuovere, muovere e vangare il terreno incrostato delle idee; mettere in dubbio ogni regola, pensare invece di credere.

Noi affermiamo che l'arte è anche "grande divertimento" e con questo dichiariamo guerra ai falsi seri (i seriosi), agli accademici miopi e daltonici, ai musei senza vera antichità ma traboccanti di vecchiume, all'archeologia ridotta a oggettistica e a tutti coloro che giurano sulla bellezza di un pezzetto di vaso solo perché è vecchio:

Noi amiamo la ricerca, i progetti proiettati nel futuro, il passato come PIEDISTALLO su cui ergersi e non come PALLA AL PIEDE, l'arte come UTOPIA di vita e la VITA COME CAPOLAVORO D'ARTE.

Detestiamo i critici ridotti a presentatori di mostre (ovvero scribacchini a pagamento), ogni forma di pensiero imbrigliato dal potere; e detestiamo infine il buon gusto salottiero, il militarismo, i discorsi inutili, l'arte a servizio di chicchessia.

SIA BEN CHIARO

Il TERZOFUTURISMO non intende essere una anacronistica continuazione del primo e del secondo ma intende essere di più per sé nuovo pensiero e nuova forma proiettati nel futuro: Prende le mosse dai primi futuristi e li pone come piedistallo dell'ERA MODERNA.
 
Il futuro per noi è tutto da inventare: per noi l'arte è l'equivalente della natura, nel senso che sono due figure geometriche che hanno la stessa area ma forme così diverse da non poter essere mai sovrapponibili.

Nuovo Manifesto del TerzoFuturismo

PER CAPIRE L’ARTE “NON FIGURATIVA” BISOGNA RINUNCIARE AL COMUNE BUON SENSO

Il TerzoFuturismo è un’utopia e come tutte le utopie ha bisogno di un alzo balistico che punti più in alto dell’obiettivo da colpire.

L’utopia consiste, in questo caso, nella scommessa di continuare, da una parte, gli stilemi del futurismo (correndo il rischio del manierismo) e dall’altra di aprire una via “elegante” e colorata all’arte concettuale ovvero non dipingere necessariamente “male”. Per dipingere “nuovo” dipingiamo pure il “concetto” dell’oggetto ma facciamolo “bello”, in omaggio allo stile italiano.

Savonari

pittore mittel-mediterraneo

6 aprile 2008

Manifesto poetico del TERZOFUTURISMO

di Baldo Savonari

 

Non sulle soglie del bosco ti voglio portare

né sotto i pini

né a contemplar mirti

né sulle Ande a sentire il vento che soffia

ma fra le meraviglie della fantasia

nel dedalo infinito di circuiti cerebrali

nel vortice di una pennellata

fra le vibrazioni di un'orchestra d'archi

dentro la logica di una formula matematica

o di un 'ipotesi filosofica

nel vivo di un' emozione collettiva

di un popolo che rinasce

che esce dal guscio

che si toglie dal groppone l'oppressore

ti voglio far nuotare

fra le scariche impetuose di adrenalina

della rabbia operaia contro i padroni

 

non su le soglie del bosco ti voglio portare

per parlare di poesia

ma nella sala parto di un moderno ospedale

dove le mani esperte di un chirurgo

che non sono ignude

ma fasciate da guanti sterilizzati

lottano per far nascere la vita

 

non soltanto su le soglie del bosco c'è poesia

ce n'è dentro il potente motore di un'astronave

che si stacca da terra

e s'immerge nell'ignoto

per sapere

per sapere

per sapere

per sapere

...............

...............

...............

 

se ti porterò nel bosco

andremo oltre le soglie

e ci porteremo un microscopio

per guardare oltre il visibile

per penetrare i segreti della vita più piccola

che abita ogni atomo di

 

MATERIA

Per chiarire, una volta per tutte: Un movimento MittelMediterraneo

Il termine TERZOFUTURISMO non piace né alla destra né alla sinistra né al centro né a tutte le combinazioni politico-direzionali, ma piace a coloro che lo promuovono e tanto basta.

Il TERZOFUTURISMO è una metafora per parlare del futuro dell'arte.

E' un movimento come una "filosofia propria, fondamentale anarchica", che prende le mosse dallo spirito battagliero dei nostri nonni e ha come principio inscindibile quello di unire LA CURIOSITA' DELLA SCIENZA ALLA TRASFIGURAZIONE DELL'ARTE.

Brevi cenni sulla storia del futurismo

In principio fu il grido di chi non riusciva a respirare sotto la pesante coltre di una cultura impolverata fino l'inverosimile e voleva vivere per il futuro e per il proprio futuro.

E quindi ANARCHIA. Queste sono le vere radici storiche del futurismo. Nasce come movimento anarchico che vuole attirare l'attenzione sul proprio tempo e sulle cose del proprio tempo.

Ha davanti a sé un terribile nemico: il PASSATISMO… che non è amore per il passato ma semplicemente compiacimento caldo e morbido di coltri materne che si ha paura di abbandonare per pigrizia, per codardia, per paura del nuovo. Questo terribile nemico aveva steso un tale pesante strato di polvere su tutto il pensiero da rendere impossibile qualsiasi operazione di "spolvero"; bisognava usare spazzole di acciaio per farsi sentire e questo hanno fatto i futuristi, creando le basi estetiche di quasi tutte le avanguardie di questo nostro incredibile secolo che ha visto passare l'uomo dal cavallo all'automobile, all'astronave che lo ha portato sulla luna.

Non è stato un gioco da niente: è stata la più grande accelerazione tecnologica mai conosciuta dall'uomo: Tutto questo, gli animi più nobili fra i futuristi, lo hanno percepito e lo hanno rappresentato in tutte le loro opere con slancio ed emozione creativa.

Questa è la verità: Poche chiacchiere! Ciò che è accaduto ad alcuni di essi durante il regime fascista non ci riguarda e comunque fa parte della nostra storia e ne siamo tutti coinvolti nel bene e nel male, direttamente o indirettamente.